Che valutazioni dare di questo fenomeno? Non c’è dubbio che esso presenti elementi positivi, in primo luogo perchè la conoscenza e l’interesse per le manifestazioni dello sport sono senz’altro un sintomo di civiltà e di cultura, e in secondo luogo perché la cronaca sportiva, con le sue esigenze di rapidità, efficacia e immediatezza, ha contribuito a creare uno stile più agile e diretto, liberando il linguaggio giornalistico da inutili abbellimenti letterari e da appesantimenti retorici. Per contro, va anche detto che il giornalismo sportivo ha spesso incoraggiato forme di fanatismo e di esasperazione polemica, creando intorno ai fatti agonistici e ai loro protagonisti un clima sproporzionato alla reale portata dell’evento, con conseguenze talvolta anche gravi sul piano della mentalità collettiva e del costume. Inoltre, non sempre i cronisti sportivi sono capaci di usare una forma italiana appropriata, facendo largo uso di formule stereotipate e incorrendo spesso in veri e propri strafalcioni, in parte dovuti alla fretta con cui viene composto il “pezzo”, ma anche a causa di pesanti limiti di professionalità e, soprattutto, di una sottovalutazione dei lettori, ritenuti nel complesso di mediocre livello culturale (il che non è vero, come dimostra il successo di Gianni Brera, giornalista-scrittore che si esprimeva in un italiano estremamente originale e stilisticamente impegnativo). Notiamo infine come oggi il giornalismo sportivo della carta stampata sia progressivamente sostituito da quello televisivo, molto più superficiale e infarcito di banalità, con un oggettivo scadimento dei livelli di critica, di stile e di aggiornamento tecnico. TECNICHE NARRATIVE Ogni racconto, orale o scritto, per essere narrato ha bisogno di un narratore: affermazione in apparenza ovvia, ma che possiede in realtà molte più implicazioni di quanto sembri a prima vista. Nel caso del racconto orale, la situazione è molto semplificata: c’è una persona fisica, direttamente presente e identificabile, che parla a un pubblico di uno o più ascoltatori (anche se va notato che non sempre è così: pensiamo a una narrazione effettuata alla radio o per telefono, e a tutti i problemi posti da un contesto del genere per la definizione della voce narrante). Più complesso è il caso della narrazione scritta: per prima cosa ci dobbiamo domandare a chi appartiene la voce che ci parla dalle pagine del testo. È forse quella dell’autore reale? Il narratore