Domenico Rea SPEN C’è da chiedersi, dopo aver letto questo racconto, se esista o se sia mai esistito da qualche parte il mondo di Spen: un mondo appartato, povero e pulito, in cui si è capaci di dedizione e di sacrificio, dove anche la volgarità e la cattiveria assumono una dimensione umana e sanno alla fine riscattarsi, dove virtù elementari e umili come la tenacia, la serietà, la modestia non vengono derise ma premiate. Certo, se pensiamo all’Italia di oggi, travolta da ritmi di vita sempre più frenetici, frastornata dalla spettacolarizzazione del quotidiano, aggredita da un’informazione clamorosa e violenta, la risposta non può che essere negativa; ma probabilmente il mondo di Spen non esisteva neppure negli anni Cinquanta, epoca in cui è ambientato il racconto. Il fatto è che la letteratura non ha il compito di offrirci un resoconto della realtà così com’è, ma di parlarci anche (e soprattutto) dei sogni e delle favole che ci aiutano a vivere e che, nel loro tessuto ideale, hanno più solidità e consistenza della realtà materiale, destinata inevitabilmente a decadere e a dissolversi. Le favole, invece, restano: e forse un giorno, quando lo sport-spettacolo e il professionismo miliardario avranno stancato l’interesse del pubblico, scopriremo che i valori autentici che sopravvivono nell’animo di milioni di persone sono altri, sono quelli proposti da questo racconto, quelli del gesto sportivo puro, disinteressato e fine a se stesso, fonte di gioia e di bellezza, così come si esprime nella corsa leggera di Spen. Spaccanapoli (1947) Gesù fate luce (1950, premio Viareggio). Domenico Rea (1921-1994), autodidatta, si è dato alla letteratura per puro istinto, senza alcuna mediazione accademica. La sua acutissima sensibilità, la capacità di osservare e riprodurre tratti psicologici, il linguaggio al tempo stesso raffinato e popolare lo hanno condotto alla conquista di uno stile inconfondibile che ha raggiunto i risultati migliori in alcune raccolte di racconti, come e da DOMENICO REA, , La Nuova Italia, Firenze,1964. Questi tredici