Altre volte si era recato all’alba alla stazione ferrovia per chiedere al procaccia una speciale cortesia: dargli di straforo , prima di consegnare i pacchi al giornalaio, una copia di Sportsud nella speranza di leggervi qualche notizia che lo riguardasse. Era accaduto due, forse tre volte, quando aveva vinto la corsa campestre di Nofi (ma era ancora un ragazzo), al giro di Gani e in occasione del trionfo di Salerno. In quest’ultima città si era recato a sue spese; dopo un memorabile e definitivo bisticcio con la madre contraria a ciò che lei chiamava “un vizio”. Sconosciuto e noto solo a qualche vecchio podista della Campania si era presentato, insicuro di sé, al banco all’aperto d’iscrizioni alla gara, e con un filo di voce, da costringere il commissario tecnico a gridare: “ Voce, ragazzo, voce”, declinò uno di quei cognomi larghi e terrestri di schietta e impietosa estrazione plebea , tenuto su da due “a” e da due “o”, ficcate tra le consonanti come mazze tra le ruote. 1 2 3 4 5 : persona che si incaricava per professione di eseguire commissioni e procurare merci da un paese all’altro. È una figura oggi scomparsa, caratteristica di epoche in cui le comunicazioni erano difficili e la mobilità personale limitata. : di nascosto, senza farsene accorgere. : titolo di un immaginario periodico sportivo. : nome di fantasia (come il successivo Gani), riconducibile tuttavia a quello di Nocera, cittadina in provincia di Salerno di cui è originario l’autore. : di evidente e indiscutibile origine popolare. 1 procaccia 2 di straforo 3 Sportsud 4 Nofi 5 di... plebea