Come si è detto nell’introduzione, Domenico Rea, autore di questo racconto, è un autodidatta, cioè uno scrittore che non ha frequentato corsi di studi regolari ma che si è formato da solo, sulla base di letture e processi di apprendimento condotti in maniera autonoma. Questa caratteristica biografica si riflette nel linguaggio, che risulta libero da ogni regola tradizionale e accosta liberamente forme letterarie o addirittura auliche (cioè tratte dal lessico classico) a espressioni quotidiane, in una libertà resa possibile dal superamento delle regole e dei canoni di scuola; un riscontro del primo caso è offerto, per esempio, dalla presenza dell’aggettivo “vieta”, forma antica per “scontata”, mentre il registro popolare-quotidiano si manifesta in espressioni come di straforo, oppure il nome era stato affibbiato. Individua e inserisci nello schema che segue altre manifestazioni di registro aulico e di registro quotidiano presenti nel testo: Il linguaggio registro aulico registro quotidiano .............................................. .............................................. Il testo presenta numerosi casi di sommario e di ellissi (vedi in proposito, nella prima parte di questa scheda, la sezione Tecniche narrative). Individua e inserisci nello schema che segue almeno un esempio di ambedue i procedimenti: I meccanismi della narrazione sommario ellissi .............................................. ..............................................