“Hurrà!” ripeté Ugo, assai più debolmente. Il motore, tenuto sulle marce basse fino ai massimi regimi, ruggiva. Pistone aspettò i quaranta per passare in terza, addirittura i sessanta per mettere in quarta. La lancetta del tachimetro saliva sicura: ottanta... novanta... cento... Sopra i cento cominciò a oscillare, un ballo che dava lo spasimo. Ugo la guardava, tutto teso, con l’impressione che da un istante all’altro qualcosa sarebbe scoppiato, o lui o la macchina. Poi, all’improvviso, quasi per effetto di magia, si sentì del tutto libero. Ora che non c’era più possibilità di tornare indietro, che la grande avventura doveva per forza essere giocata fino alle conseguenze estreme, ritrovava, reale e presente, l’entusiasmo a lungo covato nei mesi in cui, insieme a Pistone, aveva sognato l’impresa. Aggrappato al volante, Pistone ogni tanto spingeva furiosamente il corpo in avanti, quasi avesse voluto aiutare la macchina che non poteva dare di più. E Ugo ormai era come lui, senza più riserve, anche lui spingeva. Se avesse avuto la ventura di nascere ventisette secoli dopo, Omero non avrebbe cantato eroi diversi da quelli che, sangue e motore pulsanti insieme, correvano la Mille Miglia , la corsa più grande del mondo. “Zucchero”, disse concisamente Pistone. Poi, all’improvviso, venne avanti Verona. La macchina sobbalzò sulla strada ineguale, stridette ad una curva troppo stretta, sfiorò l’angolo di una casa dipinto a strisce bianche e nere. Pistone pareva un leone scatenato che, ad un certo momento aveva visto, proprio a portata di mano, i fanalini rossi di una delle macchine che lo precedevano. 21 22 : corsa automobilistica su strada nata nel 1927 e soppressa nel 1957. Si svolgeva su un percorso di circa 1600 km con partenza e arrivo a Brescia dopo aver toccato Verona, Vicenza, Ferrara, Pescara, Rieti, Roma, Firenze, Bologna e Cremona. : senza sprecare parole. 21 la Mille Miglia 22 concisamente