C’erano perfino le fotografie di loro due che venivano tirati fuori dalla macchina rovesciata. L’espressione sul viso di Modesto era, in fondo, di orgogliosa soddisfazione. Pistone gli tirò la manica: “E Ugo?” domandò. Ugo era nel letto vicino, con due costole rotte, e aveva da una parte il padre e dall’altra la madre. Pistone vide che ognuno dei due aveva una copia del giornale, e bisticciavano, perché ognuno voleva leggere a Ugo quel che vi stava scritto. In fondo, la cosa non sarebbe andata male, nemmeno per Ugo. Pistone sospirò con liberazione e domandò a Modesto: “Io cos’ho di rotto?”. “Il naso”, rispose Modesto. Pistone alzò le spalle. Non gliene importava nulla, del naso.