Nonostante la sua diffusione relativamente scarsa, tuttavia, l’automobile fu da subito capace di suscitare uno straordinario interesse popolare, soprattutto sotto il profilo sportivo (le imprese dei primi assi del volante erano seguite da un gran numero di appassionati e certe corse, come la Mille Miglia, divennero leggendarie). Ma per l’Italia il vero inizio dell’era automobilistica fu l’apparizione della Fiat “600”, la prima “utilitaria” che dette inizio alla motorizzazione di massa del paese con oltre tre milioni di vetture prodotte fra il 1955 e il 1960. Quali le conseguenze? La prima, apparentemente banale ma in realtà di vasta portata, fu la moltiplicazione della mobilità, cioè della capacità di muoversi da un luogo all’altro: per secoli gli uomini erano stati legati al posto dove erano nati e dove trascorrevano, tranne rare eccezioni, la maggior parte della loro vita; l’automobile rappresentò, molto più del treno e della nave a vapore, la possibilità di spostarsi, di entrare in contatto con realtà diverse, di arricchire le proprie esperienze. Da qui nasce quel processo di omogeneizzazione e di integrazione che supera le varie culture localistiche e che, insieme con la televisione e con la scuola dell’obbligo (non a caso affermatesi quasi contemporaneamente al “boom” della Seicento) crea per la prima volta in Italia un tessuto civile e culturale realmente unitario. Ma, accanto a questi indubbi meriti, il passaggio dell’automobile da oggetto di lusso a consumo di massa ha determinato anche effetti deleteri che sono davanti agli occhi di tutti, il più grave dei quali è probabilmente il caos del traffico che ha reso invivibili molte città, con il relativo e pericolosissimo inquinamento atmosferico e acustico. Difficile stilare un bilancio dei pro e dei contro, dei vantaggi e dei danni che ha comportato l’avvento dell’era automobilistica; un fatto, comunque, resta certo: che indietro non è possibile tornare, e che quindi occorre, senza abbandonarsi a sterili recriminazioni, affrontare questa realtà cercando di trarne tutti i benefici possibili e limitandone al massimo gli aspetti negativi.