TECNICHE NARRATIVE Abbiamo già visto, nella scheda relativa al racconto precedente, che il tempo narrativo spesso scorre più velocemente del tempo reale; è però anche possibile che si verifichi il fenomeno opposto, cioè che la narrazione si dilati e che il tempo rallenti fino, al limite, a fermarsi del tutto. Anche in questo caso esistono tecniche specifiche a disposizione del narratore. Esaminiamo le due più comunemente utilizzate: la analisi e la pausa. Si dice che il narratore opera una pausa quando si dedica a una descrizione più o meno insistita di ambienti, personaggi, contesti e situazioni che, pur non bloccando del tutto lo scorrere della vicenda, ne determina un netto rallentamento. Più drastico è il risultato che si ottiene con la pausa: con questa tecnica, infatti, lo scorrere del tempo si arresta del tutto, dato che essa consiste in una sospensione dell’azione ottenuta, per esempio, mediante un flash-back, oppure attraverso una sequenza di commento, o ancora con l’inserimento di una citazione, di un documento, di una digressione storica, e così via. Per completezza, dobbiamo aggiungere che esistono anche situazioni testuali in cui tempo narrativo e tempo reale si corrispondono. Il caso più tipico è quello della scena, cioè del dialogo in discorso diretto, in cui evidentemente il tempo necessario a pronunciare le battute riportate dal testo equivale grosso modo a quello che si impiega per leggerle. Il tempo nella rappresentazione narrativa: il rallentamento; la “scena” LAVORIAMO SUL TESTO 1 Qual è il vero nome di Pistone? 2. Qual è il suo lavoro? 3. Perché Modesto si arrabbia con lui? 4. Qual è la professione del padre di Ugo? 5. Che cosa sta facendo Ugo quando Pistone lo va a trovare? 6. Spiega che cosa stanno organizzando i due ragazzi. 7. Descrivi lo stato d’animo di Ugo. 8. Qual è lo stratagemma usato per “truccare” il motore della Topolino? La vicenda