1. VITA DI HONOR DE BALZAC Figlio di un borghese, Honoré Balzac nacque a Tours il 20 maggio 1799. La città è sulla Loira, nella regione francese del Centre, in un area famosa per i suoi castelli. La sua infanzia fu molto infelice, poiché fu presto affidato ad una balia e poi chiuso in un collegio di un altra città, Vend me, dove restò fino ai quattordici anni, non vedendo quasi mai la madre, il padre e i fratelli e le sorelle che erano nati nel frattempo. Ritornato in famiglia nel 1814, studiò a Tours e poi a Parigi, quando la famiglia vi si trasferì. Iscrittosi alla facoltà di Giurisprudenza nel 1816, lavorò nello studio di un avvocato e poi in quello di un notaio, seguendo però con grande interesse anche i corsi di Storia che si tenevano alla Sorbona. Queste esperienze sono trasferite nelle descrizioni d ambiente e nei tanti personaggi minori che si incontrano, ad esempio, nel Colonnello Chabert. Quando però la famiglia si spostò a Villeparisis, una ventina di chilometri ad est della capitale, egli, appena diciottenne, riuscì a farsi concedere il permesso di sistemarsi in una soffitta parigina, in rue de Lesdiguières, a un passo da place de la Bastille, per studiare, scrivere, condurre una vita libera, divisa tra la lettura di libri di filosofia, medicina e letteratura, ed il contatto con la ricca umanità del popolare quartiere del Marais. I suoi primi tentativi letterari restarono incompiuti e la famiglia riuscì ad imporgli il trasferimento a Villeparisis da cui però ritornarono tutti insieme a Parigi nel 1822. Qui egli ebbe una relazione con Laure de Berny che, più vecchia di lui di vent anni, lo introdusse negli ambienti culturali e fu per dodici anni, anche dopo la fine della loro relazione, un amica preziosa e premurosa. Iniziava intanto a pubblicare romanzi di facile lettura, utilizzando uno pseudonimo e lavorando spesso in collaborazione con altri autori. Il suo problema principale era il denaro: sognava di arricchirsi rapidamente, in modo da potersi poi dedicare completamente alla letteratura. Per tutta la sua vita si gettò perciò in ogni sorta di avventura commerciale: si fece editore, poi tipografo, e ancora proprietario di una fonderia per caratteri tipografici. Ogni volta, non soltanto 11