fare arte . Proprio l oggettività di questo sguardo avrebbe poi rischiato di diventare freddezza di scientificità nel Naturalismo francese (i fratelli Goncourt ed mile Zola) e nel Verismo italiano (Verga e Capuana). Balzac è, almeno in parte, ancora estraneo a tutto ciò: il suo gusto per l invenzione della storia, per i particolari macabri e un po spiritici degli orrori che va raccontando, per gli aspetti romanzeschi della realtà, lo colloca in un territorio che non è propriamente quello della rappresentazione scientifica della società, ma piuttosto, come si è detto, in un ruolo di partecipe moralista che si indigna contro il male e parteggia scopertamente per l onestà e, soprattutto, per la nobiltà d animo, indifferentemente colta in un aristocratico, in un soldato o in un popolano, poiché essa può trovarsi ovunque. Nello stesso tempo le sue lampeggianti analisi psicologiche sembrano anticipare il romanzo del Novecento, tanto da costituire il punto di partenza letterario per una delle più straordinarie esperienze di scrittura del nostro secolo: la Ricerca del tempo perduto di Marcel Proust. 3. IL COLONNELLO CHABERT La trama La vicenda è ambientata durante la Restaurazione, cioè nel periodo, seguito alla caduta di Napoleone, durante il quale in Europa i vecchi sovrani riprendevano i loro troni e la nobiltà cercava di ricacciare fuori dalle leve del potere la borghesia che aveva governato le nazioni durante il decennio precedente. Uno straccione si presenta allo studio parigino del giovane avvocato Derville e sostiene di essere il colonnello Chabert, valente ufficiale della cavalleria dell esercito napoleonico, che i bollettini di guerra hanno segnalato come caduto in combattimento nella battaglia di Eylau, in Prussia, nel 1807. Nel frattempo la moglie ha ereditato la sua ingente fortuna e si è risposata con un conte vicino all ambiente di Corte. 17