Capitolo II Verso l una del mattino, il preteso colonnello Cha- bert venne a bussare alla porta del dottor Derville, avvocato presso il tribunale di prima istanza del dipartimento della Senna. Il portinaio gli rispose che il signor Derville non era ancora rientrato. Il vecchio obiettò di avere un appuntamento e salì da questo celebre giurista che, nonostante la giovane età, passava per essere una delle menti più brillanti del Palazzo. Dopo aver suonato, il sospettoso cliente fu abbastanza sorpreso nel vedere il primo scrivano occupato a sistemare sul tavolo della sala da pranzo del suo padrone i molti incartamenti delle cause che si sarebbero trattate il giorno dopo, disposti secondo un ordine preciso. Lo scrivano, non meno sorpreso, salutò il colonnello, pregandolo di accomodarsi; e quello accondiscese. Davvero, signore, avevo creduto che scherzaste, ieri, quando mi avete indicato un ora così insolita per un parere legale , disse il vecchio con la falsa gaiezza di un uomo rovinato che si sforza di sorridere. Gli scrivani scherzavano e, insieme, dicevano la verità , rispose il responsabile, continuando il suo lavoro. Il signor Derville ha scelto quest ora per esaminare le sue cause, studiare la procedura, stabilire la condotta da tenere, impostare la difesa. La sua intelligenza prodigiosa è più libera a quest ora, la sola in cui si riescono ad avere il silenzio e la tranquillità necessarie per concepire buone idee. Voi siete, da quando è diventato avvocato, la terza persona che viene ricevuta a quest ora di notte. Dopo essere rientrato, il padrone esaminerà ogni causa, leggerà tutto, pas45