Capitolo 1 11 1 Dopo una battuta di caccia infruttuosa nei boschi della Garfagnana, Argo ha il destino ormai segnato! Le sue deludenti prestazioni come cane da caccia gli hanno alienato inesorabilmente l animo del Padrone. La zolla1 morbida dopo la pressione lunga che l aveva umiliata riprendeva mollemente la forma prima, lievitando quasi, e pareva si ravviasse i capelli. Erano d erba fine. Il piede dell uomo infatti s era finalmente alzato e poggiava, unito all altro, su una piccola rupe biancastra, a fior del terreno. E l uomo sdegnato parlò: «Sta a vedere che ha messo l ali ed è volata via. Bischero! A queste parole il cane alzò la testa, guardò il padrone accartocciando la punta di un orecchio che abbandonò pendente come gli succedeva quando, passata la prima esultanza, le cose lascian tuttora perplessi. Sentiva nel terreno guazzoso l odor della lepre, da tutte le parti del prato. Gli altri cani, tracciati grandi cerchi sull erba, tentato col naso ogni varco, avevan trovato il punto per il quale era uscita dalla pastura2 e risalivano eccitati il monte al coperto della vegetazione, segnalandosi ciascuno col suo campanellino, e il trillo non era maggiore di quello dei grilli. Però Argo rimaneva sul posto e con lui il padrone! Si sapeva guardato e si sforzava di convincerlo con abbai radi e col tremito fitto della coda che lì era la lepre, in quel prato pulito dove si scopre anche una cavalletta. Ma Feliciano, che aveva l orecchio teso ai campanelli frenetici 1 zolla: piccola parte del terreno. In questo caso quanto ne può coprire lo scarpone di un uomo. 2 pastura: terreno lasciato a prato naturale dove di giorno si nutrono in libertà gli animali erbivori dell uomo.