Capitolo 8 45 8 Argo torna a far vita comoda. Ha un regno ai suoi piedi e lo domina dall alto. Ma, come Nerone, lo vede scomparire tra le fiamme. Quand ebbe digerito i pulcini con la loro lanugine gialla Argo ebbe fame. Era notte. Ma aveva dormito tutto il giorno in una buchetta del terreno poggiando la testa all orlo per essere nascosto e vedere. E tentativi ne aveva fatti, ma gli alberi rivestiti di luce gli pungevano la vista, peggio era controllare se qualcuno passava le brevi chiazze di sole a terra, insopportabile tutto un collicello nudo davanti, segnato da un viottolo, dove qualche pietra raggiava a specchio1. Aveva trovato subito rimedio ai bagliori vivi anche a occhi chiusi, girando la testa verso il tronco rugoso d un castagno grosso, che per essere a Nord era in ombra, e sapeva di muffa2 tutto rivestito di licheni neri. Ora, a notte, vedeva poco, ma bene. Si dinoccolò passo passo in discesa e trovò il viottolo e l odore. S accorse subito che c eran passate le Volpi affamate e si mise a seguire la traccia perché glielo consigliò l Istinto3. Attraversò tutto un monte, scese in un fosso, riprese a salire e sbucò in un pianoro dove s intrecciavano più sentieri aperti fra gli alberi. Qui si fermò sfinito, e non perché avesse bisogno d informazioni: il fiato potente di quattro o cinque Volpi si segue a occhi chiusi dopo un giorno che sono passate. Ebbe però la gioia di sentirne abbaiare una mentre traversava il monte di là. 1 raggiava a specchio: produceva raggi come uno specchio che riflette i raggi del sole. 2 sapeva di muffa: emanava un odore di muffa. 3 le Volpi l Istinto: l Autore usa l iniziale maiuscola per rafforzare i ruoli attribuiti alle volpi che diventano personaggi e all istinto che dovrebbe essere la guida infallibile di Argo.