Capitolo 15 81 15 Argo, avvicinandosi ad una meta che ormai credeva irraggiungibile, appare trasfigurato. Non teme più l uomo! E mostra una nuova abilità: cammina a tre gambe. Fedele alla promessa fatta all amico Argo aspettava fuori. S era sistemato a venti metri, nell aietta di una capanna abbandonata, messa di lato e un po più alta di quella delle pecore, e nella breve stradina che ci portava, all odore1, da tempo non era passato nessuno. Si poteva guardare come andavano le cose senza esser visti. Quando fu giorno arrivò prima il cigolare di una paiolina2, poi apparve l uomo che se l era infilata al braccio. Con l altra mano portava via via la pipa alla bocca, ma era spenta, altrimenti si sentiva. La scosse battendola piano piano alla porta della stalla, se la infilò in tasca, aprì. Un ringhio duro come un affronto lo ributtò indietro, e con un movimento istintivo l uomo ritirò a se il chiavaccio e insieme a quello le tavole di salvezza dell uscio, restando per un attimo col turbamento di chi per sbadataggine, entra in casa d altri senza chiedere permesso e viene accolto male. Ma la certezza d essere dalla parte del giusto lo rinfrancò. Rigirò la chiave, se la mise in tasca, andò a guardare dalla finestrella. Quel che vide nell ombra gli fece passare due volte la mano sulla fronte. Non disse nulla. Tornò subito via. Argo capì che ormai le cose si mettevano male. Lui sarebbe stato zitto, e così la porta almeno un momento sarebbe restata aperta.Tra le gambe di un uomo senza fucile ci si passa sempre, e si va via senza neanche allungare il passo. Dopo lui grida, ma che 1 all odore: per quel che si può capire dall odore. 2 paiolina: vaso di rame col manico ricurvo che si usa per farvi bollire l acqua.