48 IL TRENO DELLA SPERANZA 5 La spia Il sonno è come un mantello in cui ci avvolgiamo per trovar momentaneo riparo dalle intemperie materiali e spirituali, che la sorte riserba a ciascuno di noi. Per Dughini era così; ma per altri, la cui coscienza era inerte e silenziosa, il sonno non poteva venire facilmente, impedito da una volontà che tendeva al male. Era il caso di Branko Jaroslav, contadino che l avidità congenita e la dura vita dei campi avevano reso subdolo e ambiguo. Branko, mentre si trovava a raccoglier legna su una collinetta prospiciente il lago, aveva assistito, due giorni prima, all arrivo furtivo dei Berkevich, li aveva visti caricare pacchi e valigie sulla barca e dirigersi all isola. Interessato, aveva poi seguito con estrema attenzione l armeggiare di Davide intorno al capanno per cancellare ogni traccia di passaggio, prima di volgere di nuovo la prua verso l isola. Tornato a casa, durante la magra cena, aveva almanaccato1 un bel po , non rispondendo alle domande della moglie che non l aveva mai visto così taciturno. Il giorno dopo, parlando con dei vicini che erano stati al mercato a Zagabria, era venuto a conoscenza della caccia all ebreo che si era scatenata in città ad opera dei nazisti. Gli era stato facile, allora, collegare l arrivo dei Berkevich ed il loro nascondersi nell isola. 1 aveva almanaccato: si era spremuto il cervello, cercando di risolvere un problema non facile.