La libreria 6 51 Il veterinario Dalmasso Guglielmo si svegliò ch era mattino inoltrato, riposato e pronto ad affrontare il previsto e l imprevedibile. Gli sovvenne dell impeto caritativo dei due frati francescani ed indirizzò loro un ringraziamento dal profondo del cuore. Ma l evocazione dei Berkevich in attesa ed i loro occhi fiduciosi ed imploranti gli tornarono alla mente e lo spinsero ad uscire in fretta per cercare il modo di far progredire i preparativi. Doveva trovare un mezzo per l indomani, con cui trasportare a Zagabria, nel convento, gli amici, senza naturalmente suscitare alcun sospetto. Automezzi pubblici non se ne trovavano e non erano consigliabili; l unico tentativo da farsi era di reperire un veicolo militare, che non desse nell occhio, fosse capiente e avesse un autorizzazione a viaggiare, in caso incappasse in qualche pattuglia in perlustrazione. Si ricordò di aver notato, nel cortile antistante l infermeria dei quadrupedi, una dozzina di carri, ricoperti da un alto tendone e adatti all approvvigionamento dei viveri e di foraggio. Si trattava di ottenere il permesso, un equipaggio fidato e di trovare nelle vicinanze del lago un luogo dove, di regola, si prelevasse una parte del fabbisogno per uomini e per cavalli. Erano tante esigenze concomitanti1, difficili da conciliare, ma non impossibili per chi fosse persuaso di compiere un dovere imperativo al fine di risolvere una questione di vita o di morte. 1 concomitanti: che si determinano insieme ad altri fatti e circostanze.