La libreria 9 67 La spedizione Era il martedì. Il capitano Dughini, non senza qualche difficoltà, ottenuto un prolungamento di permesso, era salito a Karlovac sulla littorina del mattino e come valido aiuto aveva portato con sé il proprio attendente1. Sbrigate le solite formalità, s era avviato di buon passo verso l infermeria dei cavalli, dove sperava che l amico Dalmasso fosse riuscito a fare i necessari preparativi per la piccola spedizione. Il veterinario aveva fatto le cose per bene, preoccupandosi dei più minuti particolari. Come spiegò a Dughini, aveva prima di ogni altra cosa scelto quattro uomini fidati,che,dopo averlo ascoltato,s erano detti pronti e decisissimi a portare aiuto ai perseguitati; poi aveva studiato con il capo equipaggio, un sergente maniscalco, l itinerario da seguire, che li avrebbe portati a passare poco distanti dal lago. Infine,perché la finzione acquistasse maggiore veridicità,aveva provveduto a far caricare sul carro prescelto delle balle di foraggio e dei sacchi di biada, che sarebbero serviti anche a nascondere i fuggiaschi. Tutti gli uomini, sia i due conducenti, sia la scorta a cavallo, erano armati. Accortosi della presenza dell attendente, provvide subito a trovare un altro cavallo. Dughini, accertatosi dell organizzazione, soddisfacente in tutti i sensi, scrisse un breve biglietto al superiore del convento di San 1 attendente: il soldato addetto al servizio particolare di un ufficiale.