104 IL TESORO DEGLI ETRUSCHI 15 Il paleo-Michele Dopo la serata delle diapositive, il fuoco della ricerca si accese anche di più, se era possibile, nel petto dei quattro eroi del Cascinotto, anche perché Michele si trovò improvvisamente ad avere mille curiosità sull archeologia, in genere e in specie: uno scopritore di buccheri e canòpi, per non parlare di orci e di orecchini, non poteva restare nell ignoranza di tutto quello che già avevano fatto prima di lui i colleghi, nel corso del tempo. Michela, per parte sua, aveva una gran voglia di fare una corsa nei prati. Così decisero, il giorno dopo, di andare per la merenda in cima a una collina poco lontana, su cui sorgeva un ciuffo di bosco che avrebbe garantito ombra e discrezione. Fredo e Gino erano dimenticati: Marco si preoccupò soltanto di fare in mattinata una corsa a comprare alcuni robusti lucchetti coi quali assicurò porta e finestre, per evitare disse che qualche curioso visitasse il loro museo mentre non c erano. Le precauzioni non sono mai troppe. Partirono con la solita allegria e un bel po di provviste. Susi non mancò di cacciare un libro nella sua borsa, visto il fervore di Michele. Quando furono arrivati sulla collinetta, che era un vero e proprio belvedere, ed ebbero mangiato con tutta tranquillità, mentre nel folto di quei pochi alberi continuavano a cinguettare indisturbati cince1 e fringuelli, Michela si alzò per girellare in esplorazione e Michele, seduto all ombra, disse a Susi: «Allora affrontiamo i problemi . «Si potrebbe cominciare dalle amìgdale , propose lei. «Mìgale? , domandò Michele preoccupato, gettando involontariamente uno sguardo sull erba intorno. Aveva già udito parlare di quella roba e per quanto gli risulta1 cince: uccelli dell ordine dei passeriformi, con livrea variopinta e canto melodioso.