32 IL TESORO DEGLI ETRUSCHI 4 Un po di notizie «Michele! Michela! , chiamò forte Susi affacciandosi alla scaletta della cantina.Aveva letto il messaggio rientrando e adesso, due ore dopo, finiva di imburrare un gran vassoio di fette di pane. Era la merenda che ci voleva con quell arietta salubre e tutto il movimento che si faceva al Cascinotto. Dal basso nessuno rispose; la ragazza si sporse di nuovo e chiamò un altra volta: dove si erano cacciati quei due? Marco rientrava anche lui proprio allora ed era il momento di mettersi insieme intorno alla tavola per fare quattro chiacchiere sull Etruria, se i ragazzini dovevano imparare qualche cosa. La sera erano abbastanza assonnati da capire solo più il letto, oppure erano abbastanza svegli da cantare sul prato, alla luna piena di quelle notti: allora lei li accompagnava con la chitarra e Marco con il flauto. Ma in un caso o nell altro gli Etruschi non ci stavano neanche dipinti. «Sono scesi là sotto? , domandò Marco incuriosito. «Già , scherzò Susi, «credo che la faccenda dei buccheri li abbia colpiti e non mi stupirei che si fossero messi a gettar via un po di terra per trovarne subito una mezza dozzina . «Uhm, scavare in cantina può essere un imprudenza , commentò Marco. Anche egli chiamò, mandando giù un fischio che avrebbe risvegliato i lucumoni; e finalmente dal basso arrivò risposta. «Veniamo , gridarono le due voci. Poco dopo ecco giungere gli eroi, armati di tutti i loro attrezzi, più due fiaschi con candela, e sufficientemente impiastricciati da far capire a tutti che non avevano sprecato tempo là sotto. «Perbacco , esclamò Marco contemplandoli «cosa diamine avete fatto con tutto questo armamentario? . Michela abbassò gli occhi pensando all inqualificabile caffettiera, scoperta proprio da lei, ma Michele spiegò tutto fiero che ave-