173 Il pescatore e la Sirena O Ogni sera il giovane pescatore si spingeva al largo e gettava in acqua le reti. Quando il vento proveniva da terra, egli non prendeva niente o quasi, poiché il soffio incombeva intenso, con ali nere, e onde tempestose s innalzavano a scontrare la violenza dell aria. Ma, quando il vento si dirigeva verso la costa, i pesci salivano dai fondali e affluivano nelle maglie delle reti, ed egli li portava al mercato e li vendeva. Ogni sera si spingeva in alto mare, e una volta la rete era così pesante che a stento riusciva a tirarla. Il pescatore rise e disse fra sé: «Ho preso certo tutti i pesci del mondo, oppure ho catturato qualche stupido mostro che farà meravigliare la gente, o un essere orribile che la gran regina vorrà possedere . E, facendo ricorso al massimo delle forze, tirò tanto le ruvide funi che, lungo le braccia, le linee delle vene s inturgidirono e spiccarono nitide come arabeschi di smalto turchese su un vaso di bronzo. Tirò, infine, le corde sottili, e il cerchio di sugheri piatti1 cominciò a risalire, finché la rete affiorò in superficie. Ma dentro non c era alcun pesce né mostro né orribile vita, solo una piccola Sirena dormiente. La sua chioma assomigliava ad un vello2 d oro bagnato, e ogni capello era come un filo d oro purissimo in una coppa di vetro. Il corpo sembrava d avorio, e la coda d argento e di perle, a cui s attorcigliavano, intrecciandosi intorno, verdi alghe del 1 sugheri piatti: il giovane pescatore ha dapprima tirato le funi più spesse, per far muovere la rete dal basso verso l alto; poi ha tirato quelle più sottili, per far sì che la rete si racchiuda dai vari lati. Con quest ultima operazione, anche il galleggiante, fatto di piccoli sugheri bassi ed utile a tener tesa la rete con vari punti di raccordo in superficie, comincia a seguire le cordicelle al di fuori dell acqua. 2 vello: manto di lana che copre la pecora, il montone e la capra.