83 L amico devoto U Una mattina, il vecchio topo acquatico fece capolino dalla sua tana. Gli occhi erano piccolissimi e lucenti, i baffi rigidi e grigi, e la coda pareva un tubo sottile di gomma nera. Le piccole papere, assai simili a un bel gruppo di canarini gialli, stavano sguazzando qua e là nello stagno, e la mamma, tutta bianca, tranne le zampe rosso vivo, cercava d insegnar loro a destreggiarsi con disinvoltura nell acqua. «Non potrete mai far parte dell alta società, se non imparerete a star bene a galla in qualunque situazione , continuava a ripetere alle sue piccine; e, ogni tanto, mostrava come avrebbero dovuto fare. Ma le paperine non le davano ascolto. Erano così giovani che non si rendevano conto del vantaggio che può derivare dall inserimento nell alta società. «Che razza di disubbidienti! squittì il vecchio topo. «Meriterebbero proprio di finire annegate! . «Neanche per idea , ribatté mamma papera, «ognuno deve pur cominciare, e i genitori non sanno essere abbastanza pazienti . «Ah, io ignoro completamente ciò che provano i genitori , disse il topo. «Non sono il tipo adatto per una famiglia. Infatti, non mi sono mai sposato e non ho alcuna intenzione di farlo. L amore, a suo modo, è una cosa meravigliosa, ma l amicizia vale molto di più. In assoluto, non penso esista al mondo nulla di più nobile o raro di un amicizia devota . «E, allora, per piacere, vuoi dirmi quali sarebbero, secondo te, i doveri di un amico devoto? domandò un fanello verde, appollaiato su un salice lì vicino, avendo colto a volo la conversazione. «Sì, anch io vorrei saperlo , rincalzò la papera, mentre con gran destrezza si dirigeva a nuoto fino all estremità opposta dello stagno, per dar il buon esempio alle sue figliole.