109 13 Un consiglio del commissario Spartaco lasciò il biglietto sul tavolo della cucina, prese le sue poche cose ed uscì. Dopo tanti giorni di segregazione1, il familiare traffico cittadino lo rasserenò. Dilatò fiducioso i polmoni a respirare l aria di corso Casale, che in quel tratto sapeva di smog e dell odore del Po. «Che scemo a starmene tutto questo tempo chiuso là dentro , disse a se stesso. «Forse ho esagerato con la prudenza. Ormai più nessuno mi cerca né da una parte né dall altra. Posso tornare a vivere la mia vita . Guardò nella direzione di Sassi per vedere se giungesse un bus utile a portarlo verso piazza Savoia, nel cuore della vecchia Torino, dove viveva la sua famiglia. Abitualmente non si sarebbe preoccupato di procurarsi il biglietto e avrebbe viaggiato senza scrupolo alcuno alla portoghese2, ma quella mattina non esitò a puntare verso un vicino tabaccaio. «Prima regola non dare nell occhio, non correre il rischio che un maledetto controllore mi faccia un casino della malora . Era quasi allegro quando salì sul bus e si godette la traversata della periferia verso il centro. Ebbe l accortezza di tenersi lontano da Porta Palazzo e preferì aggirarla. Cambiò bus e scese in piazza Castello, con l intenzione di imboccare a piedi via 1 segregazione: isolamento. 2 alla portoghese: l espressione significa «senza pagare il biglietto .