131 16 Un difficile compito Da molti segni si percepiva imminente il cambiamento di stagione, mentre scendeva la sera sul paese di S. In marzo le giornate, tornate finalmente serene, s erano parecchio allungate, ma la temperatura notturna rimaneva assai rigida. Del resto, dall altura del castello, specie nel versante di ponente, l arco delle colline appariva ancora ricoperto del manto nevoso caduto in febbraio. Soffiava tra i ruderi del borgo medievale, a quell ora apparentemente deserti, un venticello frizzante. Dalla parte della foresteria, coeva al castello e ormai fatiscente, le tenebre cominciavano a infittirsi quando si materializzarono due agili figure umane. Gianni e Silvana Maria, usciti all aperto attraverso il malconcio portale, si aprirono un varco tra le assi e il filo spinato che avrebbero dovuto scoraggiare l accesso all antico edificio e si avviarono lentamente verso la spianata, tenendosi per mano. Costeggiarono l ala occidentale del castello in tutta la sua lunghezza, si inoltrarono sulla spianata e si fermarono ai margini del fossato, oltre il quale si estendevano i tetti e le vie illuminate del paese. Sedettero appaiati sulla balaustra, dando le spalle alle case cittadine e rivolti verso i ruderi del borgo. «Bene, Gianni, cosa pensi del nostro spauracchio di quando eravamo più piccoli? Ti sembrerà un gioco insulso , disse Silvana Maria, guardando la sagoma del castello che adesso si stagliava nera contro il cielo ancora chiaro.