159 20 La scelta di Spartaco Sorrideva tra sé Silvana Maria, mentre saliva lungo il viale deserto e male illuminato che conduceva al castello. Sorrideva dell ultima preoccupazione di Ilde, che nell accompagnarla alla porta aveva detto: «S è rifugiato in castello, ma dove? Ha visto quant è grande? Se non è stato più preciso, sarà quasi come cercare il classico ago nel pagliaio . Ma Silvana Maria sapeva dove avrebbe trovato Spartaco. Le sarebbe bastato ripercorrere il tragitto sotterraneo attraverso il quale lo aveva guidato un pomeriggio. Quel pomeriggio che s erano visti per l ultima volta. E quindi, quando fu sulla spianata, puntò subito verso la zona dove sorgeva l edificio decrepito della foresteria, i cui corridoi sotterranei permettevano l accesso alla parte disabitata del castello. Lassù la luce dei lampioni quasi non giungeva e la ragazza benedisse la sollecitudine degli amici, che avevano pensato a munirla di torcia. Senza accenderla ancora, s assicurò d averla a portata di mano e il suo solo contatto le diede conforto. Seguì con passo sicuro le pietre consunte dell antico tracciato, a lei familiari, e attraversò la parte del borgo medievale più desolata per l incuria degli uomini, tra tetti sfondati, muri pericolanti, cumuli di mattoni ricoperti di rovi rinsecchiti. Presto fu davanti all ex-foresteria, pronta a infilarsi tra il filo spinato che avrebbe dovuto impedire l accesso al di là dello scardinato portale. Qualcosa che per un attimo intravide nel