173 22 Telefonata di mezzanotte Con lo scorrere senza alcuna novità delle ore pomeridiane, Garfagnana cominciò a sentir crescere in sé l angoscia che alla fine non si arrivasse in tempo a salvare il ragazzo. Da quando era stata segnalata l emergenza del rapimento, il commissario non aveva quasi lasciato l ufficio e improvvisamente si sentì scoraggiato e stanco. Col telefono interno convocò il suo sostituto. Il vice-commissario gli si presentò davanti con un aria tra il furibondo e l incredulo. «Ma ti pare possibile? , chiese concitato, prima ancora di sentire che cosa il suo superiore volesse. «Ti pare possibile che in un area così circoscritta come è il centro di Torino, le squadre continuino a non venire a capo di nulla? . Garfagnana non rispose direttamente. «Ti passo le consegne. Utilizza pure questo ufficio , disse, mentre si infilava il soprabito e faceva l atto di uscire. «Vado a casa a farmi la barba, a mangiare qualcosa, a riposare qualche ora. Se ci saranno novità, mi trovi lì . L altro lo trattenne. «Ma tu che idea ti sei fatto, Garfagnana? Voglio dire sul trucco usato dai rapitori per rendere invisibile la prigione del ragazzo? . «Che idea mi son fatto? Vedi bene che, a questo punto, è proprio un idea qualunque quello che mi manca. Probabilmente il loro nascondiglio è tanto ingegnoso quanto elementa-