70 STORIA DI SER TRISTANO II Pazzia ed esilio di Tristano Qualche tempo dopo, Isotta, confortata dalle sagge parole della regina Ginevra, inviò in Bretagna l ancella Brangania incaricata di consegnare a Tristano le lettere più commoventi che siano mai state scritte in cui pregava l amato di far ritorno a corte, accompagnato dalla moglie, Isotta dalle Bianche Mani, promettendo di riservare ad entrambi una cortese accoglienza. Tristano ordinò immediatamente di preparare un piccolo battello su cui s imbarcò in compagnia di ser Caerdin, suo cognato, di Isotta dalle Bianche Mani, di Governale e di dama Brangania. Ma il vento contrario spinse il vascello sulle coste del Galles del Nord, nei pressi della Foresta Perigliosa1. Tristano disse ai suoi compagni di viaggio: «Si racconta che in questo luogo fatato si incontrino straordinarie avventure e desidero affrontarne qualcuna.Voi mi attenderete in porto per dieci giorni, solo allora, nello sfortunato caso in cui non facessi ritorno, riprenderete il viaggio per la Cornovaglia, dove mi riunirò a voi, non appena mi sarà possibile . Quindi, in compagnia di ser Caerdin, si inoltrò per un lungo tratto nella foresta, finché non scorse un cavaliere che mostrava nel volto e negli atteggiamenti i segni di un grave dolore. Tristano gli si avvicinò, chiedendogli: «Perché siete così afflitto? Le armi che portate mi inducono a credervi un cavaliere errante2. Se dico il vero, preparatevi a giostrare . «Sono pronto , replicò lo sconosciuto, impugnando una grossa lancia. 1 Foresta Perigliosa: luogo immaginario, il cui nome evoca chiaramente i rischi in cui incorre chi vi si addentra. 2 cavaliere errante: si chiama in questo modo un giovane cavaliere che non appartiene a nessuna corte, quindi che non è al servizio di nessun nobile, e che viaggia senza meta in cerca di avventure.