Capitolo 2 LO ZINGARO A SCUOLA L indomani il risveglio fu faticoso. Alle otto e mezzo, nel momento in cui il signor Seurel stava per dare il segnale d entrata, arrivammo tutti ansimanti per metterci in fila. Siccome eravamo in ritardo, scivolammo in un posto qualunque, ma di solito il grande Meaulnes era il primo della lunga fila di allievi, gomito a gomito, carichi di libri, di quaderni e di portapenne, che il signor Seurel esaminava. Fui sorpreso dalla sollecitudine silenziosa con cui ci fecero posto verso il centro della fila; e, mentre il signor Seurel, ritardando di qualche secondo la nostra entrata alle lezioni, esaminava il grande Meaulnes, allungai con curiosità la testa, guardando a destra e a sinistra per vedere i visi dei nostri nemici della sera precedente. Il primo che scorsi fu quello stesso a cui non smettevo di pensare, ma l ultimo che mi sarei aspettato di vedere in quel luogo. Era nel posto abituale di Meaulnes, il primo di tutti, un piede sullo scalino di pietra, una spalla e l angolo della borsa che aveva sulla schiena appoggiati allo stipite della porta. Il viso fine, pallidissimo, un po picchiettato di lentiggini, era chino e girato verso di noi con una sorta di curiosità altezzosa e divertita. Aveva la testa e tutto un lato del viso fasciati di panno bianco. Riconobbi il capo della banda, il giovane zingaro che ci aveva derubati la notte precedente. Ma già entravamo in classe e ognuno prendeva il suo posto. Il nuovo allievo si sedette vicino al palo, alla sinistra 115