Capitolo 5 ALLA RICERCA DEL SENTIERO PERDUTO Mentre rientravamo, il sole dissipava la leggera bruma del mattino, le massaie sulle soglie delle case scuotevano i tappeti o chiacchieravano; e nei campi e nei boschi alle porte del paese incominciava la più radiosa mattinata primaverile che sia rimasta nella mia memoria. Tutti gli allievi grandi del corso dovevano arrivare verso le otto, quel giovedì, per preparare durante la mattinata, gli uni il certificato di Studi Superiori, gli altri il concorso della Scuola Normale1. Quando arrivammo tutti e due, Meaulnes pieno di un dispiacere e di un agitazione che non gli consentivano di restare fermo, io molto abbattuto, la scuola era vuota Un luminoso raggio di sole scivolava sulla polvere di un banco tarlato e sulla vernice screpolata di un mappamondo. Come restare là, davanti a un libro, a ruminare la nostra delusione, mentre tutto ci chiamava fuori: gli inseguimenti degli uccelli tra i rami vicini alle finestre, la fuga degli altri allievi verso i prati e i boschi, e soprattutto il febbrile desiderio di provare al più presto l itinerario incompleto controllato dallo zingaro ultima risorsa della nostra borsa quasi vuota, ultima chiave del mazzo, dopo aver provato tutte le altre? Era al di sopra delle nostre forze! Meaulnes camminava in lungo e in largo, andava vicino alle finestre, guar1 Scuola Normale: si tratta dell equivalente della nostra facoltà universitaria di Magistero, poiché è il corso di laurea che prepara i futuri insegnanti. 141