Capitolo 5 LA CASA DI FRANTZ Poco convinto, in preda a una sorda inquietudine, che il felice epilogo del trambusto della vigilia non era stato sufficiente a dissipare, dovetti restare chiuso a scuola per tutta la giornata dell indomani. Subito dopo l ora di studio che segue la lezione del pomeriggio, presi la strada per le Sablonnières. La notte cadeva, quando arrivai nel viale degli abeti che conduceva alla casa. Tutte le imposte erano già chiuse. Temetti di essere importuno, presentandomi a quell ora tardiva, l indomani di un matrimonio. Restai fino a molto tardi a girovagare sul confine del giardino e nelle terre adiacenti, sperando sempre di veder uscire qualcuno dalla casa chiusa Ma la mia speranza fu delusa. Anche nella fattoria vicina non si muoveva niente. E dovetti rientrare a casa, assillato dalle immaginazioni più cupe. L indomani, sabato, stesse incertezze. La sera, presi in fretta la mia mantella, il bastone, un boccone di pane, per mangiare in strada, e arrivai, quando cadeva già la notte, per trovare tutto chiuso alle Sablonnières, come la vigilia Un po di luce al primo piano; ma nessun rumore; non un movimento Tuttavia, dal cortile vidi questa volta la porta della fattoria aperta, il fuoco acceso nella grande cucina e sentii il rumore abituale delle voci e dei passi all ora di cena. Questo mi rassicurò, anche senza informarmi. Non potevo dire niente, né domandare niente a quelle persone. E ritornai a spiare ancora, ad attendere invano, pensando sempre di vedere la porta aprirsi e uscire infine l alta sagoma di Augustin. 215