Capitolo 7 IL SEGRETO Poi il diario riprendeva. Aveva annotato dei ricordi su un soggiorno che avevano fatto entrambi in campagna, non so dove. Ma, cosa strana, a partire da quel momento, forse per un sentimento di pudore segreto, il diario era redatto in modo così frammentario, così informe, scarabocchiato così velocemente, che ho dovuto ricostruire io stesso e riscrivere tutta quella parte della sua storia. 14 giugno. Quando si svegliò di buon mattino nella stanza dell albergo, il sole aveva illuminato i disegni rossi della tenda nera. Dei braccianti agricoli, nella sala di sotto, parlavano forte e prendevano il caffè del mattino: si indignavano, con frasi dure e pacate, contro uno dei loro padroni. Da un po , senza dubbio, Meaulnes sentiva, nel sonno, quel rumore calmo; tanto che, dapprima, non vi fece caso. Quella tenda disseminata di grappoli arrossati dal sole, quelle voci mattutine che salivano nella camera silenziosa, tutto ciò si confondeva nell impressione unica di un risveglio in campagna, all inizio di deliziose grandi vacanze. Si alzò, bussò dolcemente alla porta vicina, senza ottenere risposta e la socchiuse senza rumore. Scorse allora Valentine e capì da dove gli veniva tanta placida felicità. Dormiva assolutamente immobile e silenziosa, senza che la si sentisse respirare, come deve dormire un uccello. A lungo guardò quel viso da bambina con gli occhi chiusi, quel viso così quieto, che non ci si sarebbe augurati di svegliarlo, né di disturbarlo mai. 243