Capitolo 3 BUSSANO AL VETRO Il quarto giorno fu uno dei più freddi di quell inverno. Di buon mattino, i primi arrivati nel cortile si riscaldavano, scivolando intorno al pozzo. Aspettavano che la stufa fosse accesa nella scuola, per precipitarvisi. Dietro il portone eravamo numerosi a spiare l arrivo dei ragazzi dalla campagna. Arrivavano ancora abbagliati per aver attraversato paesaggi di brina, per aver visto gli stagni ghiacciati, i boschi dove le lepri scappano C era nei loro grembiuli un odore di fieno e di stalla che appesantiva l aria della classe, quando si stringevano intorno alla stufa rovente. E, quel mattino, uno di loro aveva portato in un paniere uno scoiattolo assiderato che aveva trovato per strada. Provava, ricordo, ad agganciare con le sue unghie, al palo del portico, la bestiola irrigidita Poi la pesante lezione invernale incominciò Un colpo brusco sul vetro ci fece sollevare la testa. In piedi contro la porta, scorgemmo il grande Meaulnes che, prima di entrare, si scuoteva la brina dal grembiule, la testa alta e come sbalordito! I due scolari del banco più vicino alla porta si precipitarono ad aprirla: ci fu all entrata come un indefinito conciliabolo che noi non comprendemmo e il fuggitivo si decise infine ad entrare nella scuola. Quella ventata d aria fresca venuta dal cortile deserto, i fili di paglia che si vedevano attaccati agli abiti del grande Meaulnes, e soprattutto la sua aria da viaggiatore stanco, affamato, ma incantato, ci comunicarono uno strano sentimento di piacere e di curiosità. 47