Capitolo 7 FRANTZ DE GALAIS La corsa era finita troppo presto. Erano le quattro e mezzo e faceva ancora giorno, quando Meaulnes si ritrovò nella sua stanza, la testa piena degli avvenimenti della sua straordinaria giornata. Si sedette davanti alla tavola, sfaccendato, attendendo la cena e la festa che doveva seguire. Di nuovo soffiava il forte vento della prima sera. Lo si sentiva rimbombare come un torrente o passare con il sibilo insistente di una cascata. La saracinesca del camino sbatteva di quando in quando. Per la prima volta, Meaulnes sentì dentro di sé quella leggera angoscia che vi coglie al termine delle giornate troppo belle. Per un istante pensò di accendere il fuoco; ma tentò inutilmente di togliere la saracinesca arrugginita del camino. Allora, si mise a riordinare la camera; appese i suoi begli abiti agli attaccapanni, dispose lungo il muro le sedie prima sparpagliate intorno, come se avesse voluto preparare tutto per un lungo soggiorno. Tuttavia, pensando di doversi tenere pronto a partire, piegò accuratamente sullo schienale di una sedia, come un abito da viaggio, il grembiule e gli altri indumenti da collegiale; sotto la sedia mise le sue scarpe ferrate, ancora piene di terra. Poi tornò a sedersi e guardò intorno a sé, più tranquillo, la dimora che aveva messo in ordine. Di quando in quando, una goccia di pioggia veniva a rigare il vetro che dava sul cortile delle vetture e sul bosco di abeti. Sollevato, dopo aver sistemato il suo appartamento, si sentì perfettamente felice. Era là, misterioso, estraneo, al 93