98 IL GRANDE GIOCO 12 La buona reputazione Gualberto Bellini era uno di quei signori tutti impettiti nel loro vestito grigio, che camminano per strada come se avessero ingoiato un attaccapanni intero: sempre con il cappello in testa, appoggiati all ombrello da settembre a maggio. D inverno il completo grigio era coperto da un bel cappottino di tessuto loden1, forse un po datato nella linea, ma sempre pulito e perfettamente ordinato, come se non fosse mai stato indossato prima. Aveva l espressione sussiegosa2, lo sguardo fermo e risoluto di chi non ha mai ceduto di un passo nella vita. Si aspettava di essere rispettato e per questo ostentava una cerimoniosa superiorità. Detestava, per esempio, quando riducevano il suo altisonante3 nome nel banalissimo Berto. Allora si offendeva e non rispondeva, oppure rispondeva con una frase sgarbata, qualcosa che mettesse una certa distanza tra lui e quello sciocco che aveva osato. Avrà avuto poco più di settant anni, ma dimostrava quell età da sempre. Esattamente, da quando aveva lasciato il suo impiego di responsabile dell Ufficio del Registro cittadino. Si era gloriato di quell incarico che gli aveva dato autorità e potere. Sin da quando era stato assunto, all interno del palazzone aveva ottenuto riconoscimenti straordinari, che gli erano sempre sembrati assolutamente normali e anzi dovuti. La signora del secondo piano aveva bisogno di un aiuto per interpretare la lettera che il Ministero delle Finanze le aveva in1 loden: panno di lana impermeabile. 2 sussiegosa: rigida e sdegnosa. 3 altisonante: dal suono solenne.