nelle miniere, nelle periferie degradate, che caratterizzarono l inizio del Novecento. 2. Letteratura e impegno sociale Si andava dunque affermando il principio che la Letteratura poteva incidere in qualche modo sul mondo del reale, e, se poteva, doveva dunque farlo. L artista, del resto, aveva alcune caratteristiche che difficilmente si incontravano, riunite nella stessa persona, in altri settori dell attività umana. Innanzi tutto, era una persona colta che possedeva quindi, in genere, una visione più ampia della realtà, rispetto a uomini e donne di educazione modesta o anche modestissima e che, legati alle proprie necessità vitali, non avevano la possibilità di cogliere i loro drammi come parti di un dramma collettivo. Costoro non erano in grado di innalzare quindi il loro ruolo, da quello di un meschino combattere per il pane quotidiano, all altro, ben più significativo, di essere parte di un tutto, di rappresentare un tassello di un intera classe sociale, accomunata da diritti calpestati, da dignità infrante, da opportunità negate, da aspirazioni derise ed eluse. Lo scrittore poteva vedere tutto questo in virtù di una cultura superiore, ma anche grazie alla propria particolare condizione all interno degli strati sociali più fortunati. Mentre, infatti, chi gestiva materialmente il potere (finanzieri, politici, militari, imprenditori) viveva dentro di esso e per esso, l artista godeva di una sorta di extraterritorialità che lo rendeva un osservatore disincantato (e spesso non allineato) delle contraddizioni in cui il mondo versava. Uno scrittore americano, Ernest Hemingway, ha scritto che lo scrittore deve comportarsi come un cacciatore di frodo , cioè deve raccogliere il proprio materiale là, dove la sua speciale condizione di artista gli consente di arrivare, ma dove ci si aspetta anche che, essendovi arrivato, egli condivida necessariamente il codice di comportamento di quella certa casta privilegiata. Forzare il codice, mostrare gli scheletri conservati negli armadi del potere, dare anche scandalo con rivelazioni non previste da chi aveva consentito all intellettuale di frequentare e di ascoltare il suo mondo, essere, in una parola, il sasso che agita le acque del tranquillo godimento del proprio privilegio, deve essere una delle prime preoccupazioni di un narratore di storie, soprattutto se è vissuto in 11