Vasco Pratolini LO SCIOPERO Nei primi anni del Novecento, uno sciopero immobilizza i cantieri edili di Firenze per molti, lunghi giorni. I muratori sono in difficoltà, poiché le paghe non hanno mai permesso loro di crearsi dei risparmi e non sanno come proseguire l agitazione senza affamare le proprie famiglie. D altra parte, i datori di lavoro sono ben decisi a non concedere nulla, persuasi che sia necessario vincere quel braccio di ferro per non incoraggiare i lavoratori dipendenti sulla strada delle rivendicazioni. Il brano mostra l incertezza che, dopo molti giorni, circola tra gli scioperanti e i loro diversi modi di affrontarla. Nessuno sente di scrivere una pagina di storia, ma è semplicemente preoccupato per sé e per la propria famiglia. Di fatto, invece, lo sciopero degli edili segnò la nascita della coscienza operaia in Italia e portò a varare leggi che, per la prima volta nel nostro paese, permettevano la libertà sindacale e riconoscevano il diritto alla protesta dei lavoratori dipendenti. Si compiva così un passo decisivo per avviare la società italiana lungo la strada della giustizia sociale che altre nazioni più evolute avevano imboccato prima di noi. Vasco Pratolini (Firenze, 1913 - Roma, 1991) aderì da principio a quell ala del partito fascista che si riconosceva maggiormente nelle masse popolari, ma, di fronte all alleanza con il Nazismo e alla guerra, passò a posizioni antifasciste, fino a partecipare attivamente alla Resistenza. Scrittore molto prolifico, descrisse in molti romanzi la vita della sua città, Firenze, e le lotte operaie che la caratterizzarono all inizio del secolo. Tra i molti titoli, possiamo ricordare: Il Quartiere, 1944; Cronache di poveri amanti, 1947; Le ragazze di San Frediano, 1952; Metello, 1955; Lo scialo, 1960. da V. PRATOLINI, Metello, Firenze, Vallecchi, 1955 229