John Steinbeck IO NON MI MUOVO DI QUI Un giovane detenuto, scontata la sua pena, ritorna alla fattoria di famiglia. Quando però mette piede sulla soglia, si accorge che tutto è in abbandono: nessuno vi abita più, i muri di legno stanno crollando, qualcuno ha arato ovunque, come se il territorio intorno e fin dentro il cortile fosse un unico, immenso campo. Un altro giovane si avvicina e racconta quanto è accaduto: la rovina si è abbattuta sui contadini della zona e una grossa società ha acquistato tutti i terreni, ne ha cacciato i vecchi proprietari e l ha messa a coltura estensiva, arando chilometri di campi in poco tempo, abbatteranno i costi di produzione. Mentre l ex-detenuto stenta a reagire alla sciagura abbattutasi non soltanto sulla sua famiglia ma su un intera comunità un tempo molto unita, il secondo giovane si dimostra più bellicoso: non se ne andrà dai suoi luoghi natali; a costo di vivere di caccia e magari di furti, continuerà a restare dove i suoi antenati hanno vissuto così a lungo. Ma la sua è una protesta senza futuro John Steinbeck (Salinas, USA, 1902 - New York, USA, 1968) non condusse a termine studi regolari, ma svolse invece vari mestieri e fu soprattutto bracciante nei campi dell Oklahoma. Il suo primo romanzo Pian della Tortilla (1935) gli diede il successo e fu l inizio di una notevole produzione letteraria che comprende, tra gli altri, Uomini e topi (1937), Furore (1939), La perla (1948), L inverno del nostro scontento (1961). Nel 1962 ottenne il premio Nobel per la Letteratura. Gli emarginati, i diseredati, gli appartenenti ai gradini più miseri della società furono quasi sempre al centro della sua attenzione di narratore, pur alternando opere di severo impegno sociale ad altre dove sapeva, anche nel mondo degli umili, cogliere occasione per storie di divertente stravaganza. da J. STEINBECK, Furore, traduzione di Carlo Coardi, Milano, Bompiani, 1940 247