Luis Sep lveda LA FRONTIERA SCOMPARSA Un uomo desidera varcare il confine tra Argentina e Bolivia. Non è un malfattore, non trasporta droga o altre merci proibite, non è un ricercato: secondo la norma, dovrebbe poter attraversare la frontiera senza difficoltà e soprattutto senza rischi. Invece, quel semplice atto diventa un avventura che quasi giunge a essergli fatale, poiché la sospensione di qualsiasi garanzia umana, nei paesi a regime dittatoriale, fa sì che ogni uomo e ogni donna, per strada o in casa propria, colpevole o innocente, siano esposti all arbitrio di un qualunque graduato abbia il comando di una formazione militare. Il brano mette a confronto due mondi: quello brutale e privo di ogni riferimento alla ragione delle squadre armate, e quello umano, caldo e solidale del contatto individuale tra appartenenti a una stessa classe sociale, rappresentato dall immediata simpatia che corre tra il narratore e un vecchio operaio argentino delle ferrovie. Nonostante la violenza della vicenda, quindi, la lettura ci lascia un impressione di inalterata fiducia nelle potenzialità positive dell uomo. Luis Sep lveda (nato in Cile nel 1949) ha conosciuto, durante la dittatura del generale Pinochet, il carcere e la tortura per la sua persistente opposizione al regime. Dopo questa terribile esperienza, è stato a lungo costretto all esilio, durante il quale ha viaggiato in America del Sud e in Europa. La fine della dittatura cilena (1993) ha curiosamente coinciso con l inizio del successo italiano di Sep lveda, sancito dall uscita di alcuni dei suoi romanzi più noti: Il vecchio che leggeva romanzi d amore (1993), Il mondo alla fine del mondo (1994), Un nome da torero (1995). Lo scrittore è anche attivo sostenitore di Greenpeace, la combattiva associazione ecologista che è stata protagonista di clamorose iniziative contro i test nucleari, la caccia alle balene, la manipolazione genetica di animali e piante, la globalizzazione. da L. SEP LVEDA, La frontiera scomparsa, traduzione di Ilide Carmignani, Parma, Guanda, 1996 281