Cesare Pavese TUTTE LE PIUME DIVENTANO SACCO Non soltanto il Mezzogiorno d Italia ha conosciuto l emigrazione e la miseria contadina, ma anche aree oggi ricche, come, ad esempio, le Langhe del romanzo di Cesare Pavese La luna e i falò, sono state a lungo teatro di inenarrabili sofferenze e privazioni. A ciò si aggiungeva, a volte, l isolamento che poteva colpire chi, per un motivo o per l altro, era considerato un diverso, un essere umano a metà, in una società in cui uscire dalla norma era giudicato la peggiore delle colpe. Nel brano assistiamo al ritorno in paese, dopo tanti anni, di un uomo che è emigrato in America, e si è creato con le sue mani e il suo sudore una dignità che nella terra natale non avrebbe mai potuto raggiungere: egli è infatti colpevole di essere il figlio di una ragazza-madre, di non aver mai saputo chi fosse suo padre e, dunque, di rappresentare un ulteriore, più basso gradino nella scala sociale della comunità; la povertà non unisce i suoi membri, ma li istiga invece a cercare a tutti i costi qualcuno da calpestare, per non sentirsi gli ultimi. Il brano si trasforma alla fine in un appello accorato per una società più tollerante e matura, capace di accogliere il diverso e di accomunarlo a sé. Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, Cuneo, 1908 - Torino, 1950) è stato uno dei protagonisti del processo di svecchiamento della nostra letteratura, dopo le chiusure dell epoca fascista. Egli ha infatti introdotto in Italia la letteratura americana dando un decisivo contributo ad aprire la nostra cultura al mondo. Autore di poesie (Lavorare stanca, 1936) e di racconti (Feria d agosto, 1946), egli ha dato il meglio di sé nei romanzi (Paesi tuoi, 1941, Il compagno, 1947, La bella estate, 1949, Prima che il gallo canti, 1949, La luna e i falò, 1950) in cui rappresenta spesso la sua terra d origine, le Langhe, vista con gli occhi del mito. da C. PAVESE, La luna e i falò, Torino, Einaudi, 1950 51