112 SETTE BOCCHE CHIUSE 9 A forza di chiacchiere Intorno a Bianzè correva un grande fossato a forma di anello.Tutti in paese lo avevano sempre chiamato la Fossa, con la effe maiuscola perché era un nome proprio: era infatti il grande fosso per eccellenza. Marco doveva aver letto da qualche parte che era stato scavato nel Settecento, il che sarebbe stato come dire nel diciottesimo secolo. Sul fatto che il Settecento fosse il diciottesimo secolo non aveva dubbi: lui andava forte su queste cose. Quello su cui non avrebbe potuto invece giurare era che lo avessero davvero scavato a quel tempo: guardava quanto era lungo e profondo, quanto regolarmente le sue sponde si alzassero fino al livello del suolo, e si domandava come avrebbero potuto farlo, allora. A mano? Soltanto con pala e piccone? Era possibile una cosa simile? Restava il fatto che la Fossa c era, per quel che ne sapeva lui c era sempre stata e correva tutto intorno al paese.Gli avevano spiegato tante volte, fin da quando era alto così, che c era stato un tempo in cui le case di Bianzè erano terribilmente umide e che nel sottosuolo, a poche spanne di profondità, c era tanta acqua, che ne entrava persino nelle stanze al pian terreno. Non si capiva bene perché ma era innegabile che il paese fosse stato costruito proprio dove le vene di quest acqua sotterranea arrivavano alla superficie.