107 Qualcosa in cantina M «Maledizione! , esclamò Gigi osservando che la sua palla matta era andata a finire in una griglia che dava sulle cantine. «Oh, e dire che c era solo quel buco! , aggiunse Andrea. «Proprio adesso che ci stavamo divertendo . «Beh, valla a prendere, tu l hai fatta andare lì! Andrea stava già per ribattere quando vide il padre dell amico in auto, che si stava sporgendo dal finestrino: «Dai Gigi, vieni, ho bisogno di una mano . Lui avrebbe fatto di sicuro resistenza e trovato mille scuse, ma in quel momento l arrivo del padre gli sembrò più che opportuno.Non gli andava per niente di scendere in cantina. «Mi dispiace , disse ad Andrea, con un sorriso e allargando le braccia. «Devo aiutare mio padre . L amico lo guardò in malo modo, ma poi pensò che tra una bella seccatura o perdere la pallina, mai avuta così bella e «viva , preferiva la prima. Dopo pochi minuti aveva aperto la porta che dava alle cantine. Ora non doveva far altro che cercare di arrivare al punto dove supponeva si trovasse il giochino. Ma scoprì subito che non era facile. I corridoi, ai cui lati c erano ben centoventi cantine, formavano una specie di labirinto. E nel punto in cui si trovava poteva andare in tre direzioni: di fronte, a sinistra, a destra. Si voltò e vide la porta principale e la luce che illuminava il corridoio. Di fronte, a destra e a sinistra, c era una specie di penombra, odore di muffa e umidità, silenzio. Un silenzio strano. Gli pareva che mille occhi lo scrutassero e che in quel momento trattenessero il respiro per vedere cosa voleva quell ospite indesiderato.