109 10 Il segreto del Professore «Quei poveri ragazzi erano tanto fieri del loro risultato e io sono riuscito solo a deprimerli Ehi! Tu, gatto, cosa ne pensi? Come al solito, quando era solo in casa, il Professore si abbandonava alla sua sola debolezza: esprimere ad alta voce i pensieri che lo turbavano, rivolgendosi a Sigfrido. Il micio, d altra parte, lo lusingava con quel vezzo di fermarsi attentissimo, fissandolo, attraverso le palpebre socchiuse, con quegli straordinari occhi di smeraldo. Gli piaceva che il padrone gli parlasse con un tono di voce così basso e melanconico. Naturalmente, perché Sigfrido si comportasse in quel modo, ci voleva un atmosfera di pace totale. Quella appunto che si era instaurata di nuovo tra le quattro mura, appena Massimo, Detta e Ronaldo erano usciti. La sera prima il gatto era rimasto, tranne al momento della cena, dignitosamente arroccato1 sull armadio, offeso e innervosito da quando quei tre diavoli scatenati avevano aperto la porta di casa come se volessero scardinarla. Dopo l irruzione, s erano impadroniti della macchina per scrivere del suo padrone, battendo i tasti per mezz ora. Infine la ra1 arroccato: messo in alto.