11 1 Un incredibile disgrazia «Massimo, chiudi la televisione e vieni subito, il nonno è in linea . Si trovò la cornetta tra le mani senza sapere cosa dire. La voce di nonno Ermanno gli arrivava lontanissima e poco chiara. Raccomandava con insistenza di mettere nella valigia zaino, scarponi e maglioni pesanti. A lui che anche lì, nel corridoio della casa di Napoli, il luogo più fresco della casa, soffocava dal caldo, in quell estate che era calata torrida sulla città, sommergendola in una calura africana! «A che ora arrivo? Alle nove, nonno . Questo almeno lo sapeva. Non c era bisogno che suo padre, accanto all apparecchio, gli sventolasse sotto il naso il promemoria! Era stato tutto deciso dopo la bronchite che l aveva inchiodato a letto per un mese: vacanze in montagna, sulle Dolomiti. Chiaro e preciso. Ma anche quasi irreale e fantastico: il primo viaggio in treno da solo, una località celebre, Santa Cristina, dove abitava il nonno paterno di cui, a dodici anni, ricordava solo vagamente la figura perché non lo vedeva da almeno cinque. Di una cosa però era certo. Nonno Ermanno, di cui gli giungeva, attraverso il filo, la voce tran-