193 Giulio Cesare Croce Come Bertoldo uscì da un sacco legato e sorvegliato L ingegno dipende da un bell aspetto e da vestiti alla moda? La vera intelligenza è quella che vien fuori nell ordinaria amministrazione o nelle situazioni d emergenza e quasi disperate? Ancora molti oggi in Italia usano l espressione «ne sa una più di Bertoldo per definire una persona dalle mille risorse: questo Bertoldo doveva dunque essere un vero campione di trovate! Ebbene, bisognerebbe provare per capire: chiusi in un sacco, legati come salami, custoditi a vista da una guardia, con la prospettiva di essere gettati nel fiume la mattina dopo! Chi non si lascerebbe prendere dalla disperazione e non si darebbe per vinto? Bertoldo, di certo, no! Il suo modo di raggirare la guardia e di ottenere tra loro un perfetto scambio dei ruoli è un esempio insuperabile di capacità di sfruttare la debolezza altrui e di puntare dritto verso la propria salvezza. Giulio Cesare Croce (1550-1609) esercitò nella campagna intorno a Bologna le professioni di fabbro e di cantastorie e poeta. Nonostante lo si ritenga autore di quasi 400 opere diverse, la sua fama è legata a due di queste: Le sottilissime astuzie di Bertoldo (1606) e Le piacevoli e ridicole semplicità di Bertoldino (1608). Adattamento da G. C. Croce, Bertoldo e Bertoldino, Mursia, Milano 1993.