12 Dalla ricotta al re della foresta E le sorprese non erano finite. Perché oltre a Sansone Carrasco, sotto le mentite spoglie di cavaliere, c’era anche, sotto quelle altrettanto mentite di scudiero, Maso Cecial, che era un buontempone di paese, ben noto a Sancio quanto a Don Chisciotte. Cecial rivelò la sua identità, correndo in aiuto del suo padrone. Perché lo fece in maniera così malaccorta che lo smisurato naso di cartapesta volò via dal suo. Che era invece un naso magari un po’ rubizzo per le molte libagioni ma di proporzioni decisamente moderate. Sicché a Cecial, privato del naso e mortificato, ammutolito e imbarazzato, non restò che far finta di nulla, dedicandosi a soccorrere alla meglio il proprio signore. Il quale, ripresosi ma con due o tre costole rotte, fu aiutato a risalire in groppa alla propria cavalcatura. Di lassù il poveretto, con un atroce mal di schiena e vertigini che minacciavano di farlo precipitare da un momento all’altro, invocò da Don Chisciotte la grazia di raggiungere l’osteria più vicina. Dove gli potesse essere prestato quel soccorso di cui necessitava. 1 2 3 4 : con indumenti non suoi, cioè «camuffato», «travestito». : rosso vivace. : bevute. 1 sotto le mentite spoglie 2 rubizzo 3 libagioni