15 Scoppia la rivoluzione!

Ma dal momento che tutte le cose sono destinate ad avere un inizio e una fine, venne il tempo che anche per Sancio I si dovesse concludere il tempo degli splendori così come per il suo ex padrone Don Chisciotte il tempo delle tribolazioni.
Sappi, dunque, cortese lettore, che i burloni, ai quali era stata affidata da Don Fernando e Dorotea l’intera messinscena dell’isola di Barattaria, idearono, per coronare più degnamente la loro burla, un ultimo atto, all’insegna della più sconvolgente tragedia.
Dormiva il sonno del giusto il governatore nella sua alcova, quando – era da poco trascorsa la metà di una notte stellata e silenziosa – un terribile frastuono irruppe lungo i corridoi del palazzo della Giudicarìa.
«Alle armi! Uomini, alle armi!» si gridava dovunque e alle grida si accompagnavano rumori di passi concitati, di armi tintinnanti, di corpi che cadevano e venivano trascinati fuori scena.
«Gesù Maria!» esclamò il governatore, destandosi, madido1 di sudore dai sogni in cui era sprofondato. «Non sapevo che la vita notturna delle insule fosse così agitata. Me lo avessero detto prima, manco per tutto l’oro del mondo che avrei scambiato un buon sonno sotto le stelle con questi risvegli, che sembrano i cortei che al mio paese si fanno in onore del santo patrono».

1 madido: bagnato.