16 L’ultimo duello

Non sarebbe stato così perché Don Chisciotte e il suo scudiero, dopo aver cavalcato sino a Saragozza, disarcionando chiunque – gigante, nano o cavaliere errante egli fosse – avesse osato mettere in dubbio l’assoluta bellezza di Dulcinea del Toboso, decisero poi di proseguire il loro viaggio sino a Barcellona. Città che, come una sirena, bagna i piedi nelle onde cerulee1 del Mediterraneo.
E fu proprio qui, voglio dire sulle spiagge sabbiose della metropoli catalana2, che un cavaliere senza scudiero corse incontro al nostro eroe.
«Siete voi quel celebre Don Chisciotte della Mancia, di cui van strombazzando le gesta alcuni romanzetti di cavalleria?»
«Son io quel desso, per l’appunto!» rispose Don Chisciotte, al quale il tono e l’aspetto del nuovo venuto (una corazza nuova di zecca, con dipinto sullo scudo una gran luna bianca, che sembrava ridergli in faccia) non ispiravano particolare simpatia.

1 cerulee: azzurre.
2 metropoli catalana: grande città («metropoli») della regione della Catalogna.