«Ebbene?» gli chiese il suo padrone con un filo di voce.
«Hai preparato Ronzinante?»
«È nella stalla, vossignoria, ma non pensavo che subito dovessimo ripartire. Se ben vi ricordate, ha da passare un anno intero, durante il quale ci son da fare un sacco di pastorellerie21. Come tosar pecore, fabbricar flauti e far a mosca cieca22 per i prati».
«Quella roba lasciala agli sciocchi che giocano ai pastori... o ai cavalieri erranti».
«Come? Non volete più fare il cavaliere?»
«I cavalieri erranti stiano nei libri di cavalleria e la brava gente in questo mondo, dove la cavalleria se n’è andata da un pezzo né credo tornerà mai più. Vedi, mio buon Sancio, mi riconosco colpevole di aver voluto vivere al piano di sopra. Come quei gentiluomini che si fanno costruire una torre sopra il tetto di casa e da lassù volgono lo sguardo solo all’orizzonte, senza badare a quanto accade ai loro piedi. Se il vento della Mancia fa girare le pale dei mulini oppure sospinge innanzi a sé qualche cespuglio di rovi; se le nuvole navigano alte nel cielo e la luna naviga tra quelle nuvole, ecco, lo vedono. Ma se un cane randagio passa sotto casa, beh, questo non lo vedono, perché hanno guardato troppo in alto. Mentre spesso e volentieri la realtà e la vita, stanno assai più in basso. A piano terra, amico mio».
«Tutto vero», mormorò lo scudiero, tirando su con il naso e fregandosi gli occhi col dorso della mano,«...ma Ronzinante...»
«Preparalo, perché è ora di partire».
«Dove andiamo, vossignoria, se mi è lecito chiederlo?»
«Questa volta, Sancio, parto da solo», farfugliò23, col suo ultimo respiro, il Cavaliere dalla Triste Figura.

21 pastorellerie: qui il termine è molto ironico e vorrebbe indicare i modi di passare il tempo dei personaggi dei racconti pastorali.
22 mosca cieca: gioco in cui una persona bendata deve rincorrere gli altri giocatori e riconoscere al tatto chi riesce a raggiungere.
23 farfugliò: disse in modo confuso.