3 Mulini a vento e battaglie notturne

Ah, il vento! Mai fidarsi troppo del vento, specialmente quello della Mancia. È un vento infido1, che trascina con sé palle di rovi spinosi e soffia da destra a sinistra e da sinistra a destra per la vasta pianura e la spazza tutta come una tovaglia, finito il desinare. Quando la si scuote e tutte le briciole saltano via, con grande esultanza delle formiche in casa e dei passeri che attendono sul davanzale.
Quel vento è abilissimo a infiltrarsi dalle fessure delle finestre e dalle fessure nelle orecchie dei malati e dei convalescenti, per ripetere loro storie e filastrocche, che finiscono per far bollire ai poveretti il cervello. Se bollito già non ce l’hanno.
A Don Chisciotte, ad esempio, quel vento maligno prese a far il girare il capo, ricordandogli quell’altro vento, forte e impetuoso, che aveva respirato a pieni polmoni la notte sull’altipiano, quando aveva non soltanto vegliato le proprie armi ma le aveva anche spezzate sulla zucca di coloro che gliele volevano rovesciare dalla spalletta del pozzo.

1 infido: di cui non c’è da fidarsi.