4 Pecore e cadaveri Nonostante il bicchiere di vino di Maritornes, il povero Sancio avrebbe volentieri scambiato stomaco e budella con il primo viandante in cui si fosse imbattuto, tanto se li sentiva pesti e incapaci di svolgere per l’avvenire il compito loro. Ma Don Chisciotte non ebbe esitazioni in proposito. Mostrandogli infatti un’ampollina , ermeticamente sigillata, che teneva nella tasca della sella, gli rivelò a mezza voce, come se si trattasse del più grande dei segreti, che quello era un elisir portentoso, che egli aveva preparato secondo la ricetta di un certo Ferabraccio , che Sancio non comprese bene se fosse mago, gigante o cavaliere errante. Fatto sta, a ogni buon conto, che il liquido sembrava davvero essere un dono generoso del cielo a questa povera terra. Se utilizzato per uso interno, infatti, aveva il potere di risanare e cicatrizzare ferite. Come sembra fosse accaduto a un certo cavaliere, che, diviso a metà da un fendente di scimitarra musulmana , dopo aver spalmato l’unguento sulle due parti di se medesimo e averle poi ricongiunte in modo che dette parti combaciassero perfettamente, ebbene, narrano fosse tornato come nuovo. 1 2 3 4 : piccolo recipiente di vetro. : sostanza medicinale. : mago dei racconti cavallereschi. : sciabola a lama larga a ricurva usata dagli antichi eserciti musulmani. 1 ampollina 2 elisir 3 Ferabraccio 4 scimitarra musulmana