5 Mambrino, i galeotti e la pazzia d’amore A pancia piena si va più lesti. Era quanto pensava Sancio quel mattino, dopo aver abbondantemente fatto onore alle provviste di Alonso Lòpez e dei chierici di Salamanca. Oltretutto il sole splendeva nel cielo, l’aria era attraversata da un fresco venticello e qualche albero gettava su di loro l’ombra delle sue fronde. Salivano e scendevano per le colline come un bastimento sale e discende sulle onde dell’oceano e sembrava che a quella navigazione il buon Dio non avesse posto né inizio né fine. Quand’ecco un fulgore improvviso attirare l’occhio d’entrambi e Don Chisciotte incominciare a vaneggiare secondo il suo solito. «Mi colga un canchero , mio buon Sancio, se laggiù, vicino alla striscia azzurra di quel ruscello che solca la valle, non ho visto un cavaliere correre verso di noi a briglia sciolta. E non un cavaliere qualunque, bada bene. Quello aveva sulla testa un elmo d’oro, su cui sfavillavano i raggi del sole. 1 : mi venga un colpo. 1 Mi colga un canchero